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L’anima degli affari: il libro che svela lo spirito innovatore di Charles Dickens

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La domanda più frequente che mi viene rivolta è “com’è nata la tua passione per Dickens?” e la risposta più semplice che posso dare è che ad affascinarmi furono in primis le sue capacità manageriali, la sua vocazione più da imprenditore che da scrittore, il suo guardare sempre più avanti degli altri. Fu questo, ormai circa 10 anni fa, a creare un ponte solido e inaspettato tra l’incanto per il mondo letterario e l’entusiasmo per la mia professione, cioè quella di digital strategist, unita a una formazione accademica di stampo perlopiù manageriale. E così iniziai ad approfondire questo slancio affaristico di Dickens, a indagarne le origini, quasi a voler smascherare il grande segreto che aveva reso il suo nome leggendario. Senza rendermene conto, cominciai così un viaggio inaspettato che mi avrebbe presto condotta verso il mare magnum dei libri antichi, dei viaggi letterari e della traduzione: la mia prima pubblicazione si intitolava proprio A scuola di marketing da Dickens – potete ascoltarne una versione audio, letta da Francesco Pezzulli, voce italiana di Leonardo DiCaprio, iscrivendovi alla mia newsletter utilizzando il modulo qui a lato.

Ma perché vi racconto tutto questo? Perché il libro che vi presento oggi, cioè L’anima degli affari – Lettere e riflessioni sul mestiere di scrivere edito da minimumfax e disponibile in libreria dal 26 agosto, è per me quasi un ritorno alle origini, una raccolta che racconta la ricerca di quella luce speciale che ardeva ogni volta che Dickens prendeva la penna in mano e riscriveva, in modi sempre diversi, la storia della letteratura. Perché Dickens non era solo uno scrittore: i suoi romanzi, per quanto corposi, rappresentano solo una minima parte della sua produzione letteraria complessiva

Il volume si inserisce all’interno della collana Filigrana di minimumfax, dedicata al mestiere dello scrittore e ai meccanismi della scrittura, e guida il lettore attraverso una selezione di pensieri di Dickens, tratti da articoli, lettere e discorsi, per scoprire le tre anime dell’uomo: il romanziere, l’editore e il performer. Il volume porta a galla scambi professionali inediti, pubblici e privati, che rivelano il pensiero autentico e il contributo pratico di Dickens nei confronti di grandi classici come La donna in bianco di Wilkie Collins o Nord e Sud di Elizabeth Gaskell. 

Tuttavia, credo che la parte più interessante sia quella dedicata ai consigli di scrittura di Dickens. Nel saggio che troverete in apertura ho riesumato una storia che mi sta particolarmente a cuore, cioè quella tra Dickens e John Overs, un ebanista affetto da pleurite cronica che Dickens prese l’abitudine di incontrare ogni domenica per aiutarlo a sviluppare le sue capacità da critico e scrittore, e apprendere in cambio la verità sulla condizione della classe operaia, così da restituirne un ritratto autentico all’interno dei suoi romanzi. All’interno del volume è presente una sezione in grado di infondere ancora oggi tutta la magia di quegli scambi: Dickens dispensa consigli a bruciapelo sulla costruzione dei personaggi, sull’affinamento della trama, sulla scelta del titolo perfetto. Insomma, si compone così una vera e propria scuola di scrittura con Charles Dickens

Se amate Dickens, ne scoprirete lati assolutamente inediti. 

Se avete letto i suoi romanzi, viaggerete dietro le quinte delle pagine più celebri.

Se vi appassiona la scrittura, imparerete dal più grande.

L’anima degli affari – Lettere e riflessioni sul mestiere di scrivere vi aspetta in libreria e online (cliccate qui per ordinarlo)! Se lo acquisterete, fatemelo sapere su Instagram oppure su Facebook. Vi lascio con la copertina e la sinossi ufficiale del libro. 

La copertina del volume: clicca per ingrandire

Nessuno scrittore, dell’Ottocento e non solo, ha mostrato più di Charles Dickens una piena consapevolezza del proprio mestiere, in tutte le sue possibili implicazioni. Romanziere, drammaturgo, giornalista, ma anche formidabile conferenziere e fondatore di testate, Dickens era capace di smuovere masse di lettori, che si accalcavano davanti alle edicole per comprare i giornali sui quali, a puntate, venivano pubblicati i suoi libri; di studiare accurate strategie di marketing, che farebbero invidia agli uffici stampa di mezzo mondo; di costruire attorno alla sua figura un culto tenace, alimentato tramite dosate apparizioni in pubblico e veri e propri tour. Dickens si è dedicato alla scrittura, e al modo in cui questa può essere promossa e comunicata, tanto nei suoi saggi e articoli, quanto nella sua sterminata corrispondenza. Laura Bartoli, specialista di letteratura vittoriana e traduttrice, ha raccolto gli esempi più significativi di questa continua riflessione, offrendoci un ritratto appassionante e completo di un grande narratore, ma soprattutto di un maestro nella difficile arte dell’autopromozione. 

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sei sul blog di Laura Bartoli

Da anni studio, colleziono e traduco Charles Dickens. Sono una digital strategist appassionata di libri antichi e viaggio alla ricerca dei luoghi dove il tempo si è fermato all’età vittoriana. Clicca qui per conoscermi meglio!