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Oliver Twist: la riscoperta di un manoscritto

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Quando oggi pensiamo ai romanzieri del passato e a quei momenti in cui prendevano forma i grandi capolavori di un’epoca, ci basta chiudere gli occhi ed eccolo lì: parola per parola, il racconto si compone fra mille correzioni su quello scrittoio imbrattato. È proprio questo il batticuore che ci regala il ritrovato manoscritto di Oliver Twist: che oggi finalmente, grazie a un’iniziativa della casa editrice SP Books, possiamo ripercorrere nella sua forma originale, provando l’incredibile emozione di sederci alla scrivania accanto a Charles Dickens e assistere al progressivo sprigionarsi della sua instancabile energia. 

Lo potremmo chiamare il manoscritto dimenticato, perché proprio lo stesso Dickens ne aveva dimenticato l’esistenza. Quando nel 1839 di interruppe i suoi legami con l’editore Richard Bentley (come sempre turbolenti –– non a caso lo definì “il brigante di Burlington Street”) non pensò di portarlo via con sé; più avanti dichiarò addirittura che il manoscritto non esistesse affatto, eccezion fatta per un breve stralcio. Il manoscritto completo fu rinvenuto soltanto dopo la morte dell’autore: 474 pagine contenenti 22 capitoli del libro furono messe all’asta da Sotheby’s e acquistate da John Forster, grande amico nonché biografo ufficiale di Dickens, che partecipò con il preciso intento di preservare il tesoro letterario e donare successivamente il manoscritto al Victoria & Albert Museum, dove è tutt’ora conservata la celebre Forster Collection, oggi inesauribile fonte di informazioni per qualsiasi studioso di Charles Dickens. 

In quest’anno speciale in cui si celebrano i 150 anni dalla morte di Dickens, la casa editrice francese SP Books ha avviato una prestigiosa collaborazione con il Victoria & Albert Museum per rendere finalmente disponibile al grande pubblico questo manoscritto dimenticato, integrando le sezioni donate da Forster con il mancante capitolo 10 che attualmente si trova proprio là dove è stato scritto, al numero 48 di Doughty Street a Londra, oggi il Charles Dickens Museum

Photo credit: Laura Bartoli

Durante la conferenza tenutasi il 9 giugno, proprio un esperto del Victoria & Albert Museum ci aveva regalato un’anteprima di una serie di manoscritti di Dickens conservati negli archivi del museo, tra cui quelli di Casa desolata e La piccola Dorrit, puntualizzando che decifrare un manoscritto equivale a un lavoro dalla portata semplicemente immensa, complici la mole significativa di correzioni e la grafia enigmatica, tale che nessun uomo sarebbe capace di compiere l’opera con le proprie forze nell’arco di una vita. Si è parlato quindi di un progetto di crowdsourcing dell’attività di decifrazione dei manoscritti, una piattaforma dedicata che permetta a chiunque di rendersi volontario del progetto e contribuire a una parte di quest’impresa senza precedenti. 

Mentre attendiamo gli sviluppi del progetto, il manoscritto di Oliver Twist rappresenta un perfetto banco di prova, ve lo garantisco; inoltre, avere davanti a sé un manoscritto di Charles Dickens in forma completa e cartacea (non digitale), tale da replicare perfettamente l’originale addirittura nelle dimensioni, è un’emozione indescrivibile per ogni appassionato. Il manoscritto è stato pubblicato in un’edizione limitata di 1000 pezzi, la rilegatura è pregiatissima e il volume, elegante e imponente, è curato nei minimi dettagli. Sfoggiato nella vostra biblioteca personale, stupirà ogni osservatore. Ringrazio tantissimo SP Books per avermi fatto dono di una copia promozionale e per avermi dato la possibilità di parlarvene in anteprima. Inutile specificare che si tratta di un volume dall’elevato valore collezionistico e vista la tiratura limitata diventerà sempre più ricercato col passare del tempo. Il libro è disponibile sul sito della casa editrice, cliccate qui per scoprirlo nei dettaglio e fatemi sapere su Facebook e Instagram se avete deciso di acquistarlo. 

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Sei sul blog di Laura Bartoli

Da anni studio, colleziono e traduco Charles Dickens. Sono una digital strategist appassionata di libri antichi e viaggio alla ricerca dei luoghi dove il tempo si è fermato all’età vittoriana. Clicca qui per conoscermi meglio!