Skip to content

The Leather Bottle: a Cobham il pub-museo dedicato a Charles Dickens

Iscriviti alla mia newsletter

Ti racconterò la mia storia (un po’ particolare) e ti farò scoprire un modo nuovo di raccontare la cultura e l’Ottocento inglese. In modo, ovviamente, GRATUITO!

Nel Kent si respira Charles Dickens, difficile scovare un angolo che non abbia in qualche modo un legame con la sua vita, le sue opere, i suoi personaggi. Eppure troppo spesso gli appassionati che vi si recano, soprattutto quelli che scelgono di visitare lo splendido centro storico di Rochester, si lasciano sfuggire un luogo che custodisce, oltre che una grande storia, anche un’infinità di cimeli dickensiani. E, lo confesso, anch’io ho ripetutamente commesso quest’errore, finché il mio amico Shane non mi ha dato una di quelle sue dritte che ti fanno scoprire sempre qualcosa di nuovo su Rochester e dintorni. Sto parlando del Leather Bottle Pub a Cobham. 

Che cos’è il Leather Bottle Pub?

Si tratta di un pub più volte frequentato da Charles Dickens e talmente apprezzato dallo scrittore da diventare l’ambientazione di una delle vicende de Il circolo Pickwick. All’esterno si presenta come una pittoresca locanda con le imposte in vecchio stile e che sfoggia, non a caso, un ritratto di Charles Dickens. Nel romanzo, il protagonista Pickwick accompagnato dagli iconici Signori Winkle e Tupman, entra “in una stanza lunga e bassa, arredata con un gran numero di sedie di foggia stravagante dalla spalliera alta con la seduta di cuoio, e abbellita con una gran varietà di vecchi ritratti e di stampe grossolanamente colorate d’una certa antichità”

Al piano di sopra, che s’affaccia verso il cimitero della chiesa di Cobham, v’è precisamente quella stanza in cui il Signor Pickwick si ritira alle “undici passate”, quella in cui “deposto il lume sul tavolo, cadde in una serie di meditazioni sui precipitosi eventi dei due giorni precedenti”. Durante le sue riflessioni, il Signor Pickwick “fu riscosso dall’orologio della chiesa che batteva le dodici. Il primo rintocco risonò solennemente al suo orecchio; ma quando la campana cessò la quiete gli sembrò insopportabile: ebbe quasi l’impressione di aver perso un compagno. Era nervoso ed eccitato; e, svestitosi in fretta e posato il lume sul camino, si coricò.”

Photo credit: Laura Bartoli

Ma ciò che rende questo pub meravigliosamente dickensiano non è solamente l’associazione con uno dei romanzi più celebri di Dickens, ma il fatto che fosse considerato un luogo particolarmente piacevole dallo scrittore stesso. Il pub infatti dista circa 6 km da quella che fu la sua ultima e più amata residenza a Gad’s Hill Place (Higham), e sappiamo che lo visitò in diverse occasioni, anche prima di trasferirsi nella zona. È facile immaginare che, durante la sua infanzia trascorsa a Chatham, ci capitò assieme a suo padre John Dickens, e pure durante la sua luna di miele che scelse di trascorrere a Chalk. Sappiamo anche che nel 1840, dopo un periodo di villeggiatura nella sua amata Broadstairs assieme agli amici John Forster e Daniel Maclise, approfittò del viaggio di ritorno a Londra per passare a Chalk, Rochester e Cobham. Proprio Forster, nella biografia commissionata dallo stesso autore, ci ricorda che il villaggio, e proprio il Leather Bottle, rappresentarono uno dei luoghi favoriti di Dickens. Anche il pittore William Powell Frith raccontò che Dickens era solito coinvolgere i suoi amici nelle lunghe passeggiate che spesso lo portavano al Leather Bottle.

Che cosa è esposto al Leather Bottle?

Se lo richiederete, sarà direttamente la proprietaria del pub a farvi fare una visita guidata tra i cimeli appesi alle pareti e magari anche alle stanze 2 e 6 (se libere) cioè proprio quelle in cui si racconta abbia soggiornato Dickens. Vi mostrerà anche l’angolo preferito dell’autore, con tanto di sedia religiosamente custodita nella sala da tè.

Photo credit: Laura Bartoli

Se ai tempi dello scrittore le pareti erano colme di “semplici” stampe, oggi si trovano pezzi da collezione dal valore inestimabile, primi fra tutti due che vale assolutamente la pena raccontare. Il primo è un poster originale dell’ultima serie di letture teatrali tenute da Dickens alla St. James’s Hall a cavallo tra gennaio e febbraio del 1870, quando diede l’addio definitivo al suo pubblico, quindi pochi mesi prima della sua morte a Gad’s Hill. In caso possa sembrarvi “semplicemente un poster”, posso dirvi che si tratta di un pezzo rarissimo, dal valore nettamente superiore a 10.000€.

Photo credit: Laura Bartoli

Il secondo, il vero fiore all’occhiello del pub-museo, è la borsa che Dickens portò con sé durante il suo primo tour di letture in Inghilterra e Irlanda tra il 1858 e il 1859. Fu il suo affezionato tour manager Arthur Smith a regalargliela, e i due la utilizzarono per trasportare le incredibili quantità di denaro raccolte durante ogni tappa della tournée. Pare che Dickens l’avesse con sé anche durante il leggendario incidente ferroviario di Staplehurst il 9 giugno 1865, evento che lo scosse lasciandolo con un trauma che si portò dietro per il resto della vita.

Come arrivare al Leather Bottle pub?

Raggiungere il Leather Bottle con i mezzi pubblici da Rochester è quasi impossibile, specialmente nei giorni festivi, nonostante la distanza da percorrere sia difatti piuttosto ridotta. Sareste costretti a numerosi cambi e rischiereste di impiegare davvero tantissimo tempo ad arrivare. Vi consiglio di chiamare semplicemente un Uber: data la vicinanza delle altre cittadine, generalmente non dovrete attendere molto per l’arrivo della corsa. 

Photo credit: Laura Bartoli

Un’ultima nota: quando ho visitato il pub, ho avuto un problema con la mia carta di credito e, essendo a corto di contanti, mi sono trovata nell’imbarazzantissima situazione di non riuscire a saldare completamente il conto (!!!) ma lo staff è stato così gentile da comprendere la mia situazione e abbonarmi quel poco che mancava. Approfitto di questo articolo per ringraziarli sperando di portar loro qualche (meritatissimo) cliente in più, e ovviamente non vedo l’ora di tornare per ricambiare il favore!

FONTI

  • The Inns and Taverns of “Pickwick” with some observations on their other associations, di B. W. Matz
  • Gli estratti de Il circolo Pickwick sono tratti dalla traduzione di Alessandro Ceni per Feltrinelli Editore

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sei sul blog di Laura Bartoli

Da anni studio, colleziono e traduco Charles Dickens. Sono una digital strategist appassionata di libri antichi e viaggio alla ricerca dei luoghi dove il tempo si è fermato all’età vittoriana. Clicca qui per conoscermi meglio!